Local Talents: 3 domande a… Sara Pergher

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Dalla folgorazione per il cinema all’esperienza sul set di Vermiglio: a TAKE Sara Pergher, scenografa e arredatrice di scena, racconta l’inizio del viaggio personale nel mondo della settima arte, la versatilità dell’Alto Adige come location e la forma delle sue ambizioni.

Take

Come è iniziato il suo percorso professionale? Ha sempre voluto fare la scenografa?

Sara Pergher

Dopo l’Istituto d’arte a Trento ero certa che avrei continuato gli studi nell’ambito artistico, così mi sono iscritta all’Accademia delle Belle arti di Verona per poi concluderla a Torino. Ho scelto fin da subito il ramo in scenografia perché unisce creatività, tecnica e un’ampia visione dell’arte in tutte le sue forme. Subito dopo la laurea sono venuta a conoscenza dell’IDM Film Commission e dell’inaspettato fermento cinematografico che vi gravitava attorno, per questo ho deciso di sperimentare e in seguito di rimanere in questo settore.

Take

Posto che le ambientazioni in Alto Adige sono un set naturale già di per sé straordinario, nella sua esperienza qual è il valore aggiunto di questo territorio come location cinematografica?

Sara Pergher

L’Alto Adige ha una grande versatilità del territorio che si traduce in una risorsa preziosa per il cinema, capace di adattarsi a generi e narrazioni differenti. Due esempi lampanti sono Vermiglio, film storico di Maura Delpero nel quale siamo riusciti a valorizzare i luoghi in modo autentico e suggestivo, in contrapposizione con Sprite Sisters di Sven Unterwaldt che ci ha immersi in un magico mondo dedicato ai bambini.

Take

C’è una scenografia che sogna di realizzare? E con quali registi le piacerebbe lavorare?

Sara Pergher

Sogno di realizzare scenografie che siano in perfetto equilibrio tra realtà e immaginazione, capaci di trasportare il pubblico in un mondo visivamente emozionante. Amo le ambientazioni ricche di dettagli, in cui ogni elemento racconta una storia. Mi piacerebbe collaborare con registi che danno grande importanza alla componente visiva, come Wes Anderson per il suo uso dei colori e della simmetria, Denis Villeneuve per la sua estetica immersiva, o Luca Guadagnino per il suo modo di valorizzare gli spazi e gli ambienti in relazione ai personaggi.

Take

I Local Talents 2025 sono filmmaker e professionisti del cinema altoatesini selezionati da IDM Film Commission, con oltre un decennio di esperienza nel settore cinematografico locale. In queste brevi interviste raccontano cosa amano del loro lavoro e del cinema.

Foto (c) Tiberio Sorvillo
Pubblicato il 16.04.2025