“Ogni montaggio è, per me, un nuovo ed emozionante viaggio alla scoperta di luoghi remoti e di universi mentali di altre persone. Faccio tesoro di ciò che le immagini rivelano, di ciò che vibra tra una e l’altra. È un’attività molto intensa, che considero un grande privilegio”, dice Nela Märki, editor indipendente di produzioni cinematografiche e televisive. Con lei abbiamo parlato di rinunce, tempo e brain gain nel mondo del cinema.
Quanto è difficile tagliare, eliminare alcune sequenze di un film?
C’è questa espressione molto nota: “Kill your darlings” che proviene dal mondo della scrittura, ma che si adatta bene anche al montaggio. Descrive esattamente il momento in cui ci si deve separare da scene o immagini a cui si è affezionati – io o la regia – perché apportano scarso beneficio al film nel suo complesso o addirittura lo penalizzano. Prendere decisioni, rivedere o rivalutare le scelte fatte è parte integrante del lavoro di montaggio, che è sempre al servizio del film, della storia e dei protagonisti
Quanto dura un minuto in cabina di montaggio?
Il tempo sembra scorrere in modo diverso a seconda del ritmo che il film sviluppa in questa fase della produzione. Proprio come nella vita, ci sono momenti in cui il tempo vola e altri in cui non passa mai. Il tempo, nei film, può essere plasmato. Esagerando un po’, in un solo minuto si può raccontare un’intera vita, ma un minuto può essere anche occupato da un’unica inquadratura, un’osservazione o un solo sguardo. Quando guardiamo un film, idealmente, perdiamo la cognizione del tempo. Paradossalmente, affinché ciò avvenga è necessario che, in sala di montaggio, il tempo venga plasmato con estrema precisione, scena dopo scena e taglio dopo taglio. Il tempo cinematografico non rispecchia quello reale, ma segue regole proprie. Nel montaggio il tempo viene, per così dire, reinventato.
Lei è co-presidente della FAS, l’Associazione Film Alto Adige. Ritiene che l’Alto Adige sia un territorio attraente per i creativi?
Da quando, nel 2007, sono arrivata per la prima volta in Alto Adige, sono stati fatti grandi passi in avanti. Il settore cinematografico si è progressivamente professionalizzato e internazionalizzato. Proprio lo scambio con le produzioni internazionali offre ai filmmaker locali nuovi impulsi e continue occasioni di sviluppo. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza IDM Film Commission e il finanziamento alle produzioni cinematografiche, due realtà fortemente sollecitate dalla FAS fin dal principio. Per mantenere nel territorio le preziose competenze acquisite, è fondamentale una pianificazione duratura, in grado di assicurare anche in futuro opportunità di lavoro, prospettive e possibilità di sviluppo. Insieme alle istituzioni competenti, stiamo lavorando per offrire ai professionisti del settore condizioni sempre migliori nelle quali svolgere la loro attività.

I Local Talents 2025 sono filmmaker e professionisti del cinema altoatesini selezionati da IDM Film Commission, con oltre un decennio di esperienza nel settore cinematografico locale. In queste brevi interviste raccontano cosa amano del loro lavoro e del cinema.