3 domande a... Eszter Angyalosy, Script Tutor

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Quando si tratta di sfide Eszter Angyalosy sa il fatto suo. La sceneggiatrice, story editor e tutor di sceneggiatura ungherese ha iniziato la sua carriera in una casa editrice, poi, nel 2015, è entrata a far parte della HBO Ungheria come development editor e ha pubblicato il suo romanzo Wonderland. Dal 2020 è Script Tutor di RACCONTI, lo Script Lab di IDM e l’edizione 2023 sarà l’ultima a cui prenderà parte. Angyalosy ha parlato con TAKE di creatività e successo.

Take

Ritiene che il viaggio che lha condotta dal mondo delleditoria allindustria cinematografica le abbia dato una prospettiva diversa su scrittura e creatività?

Eszter Angyalosy

Io credo di sì. Passando attraverso tutti questi diversi format ho imparato a individuare molte somiglianze, ma sono stata anche capace di riconoscere le differenze. Il mio approccio prende il via dal punto di vista della narrazione generale, successivamente cerco le specificità del format. Per me creatività significa poter giocare con il “e se” riguardo a contenuto, a forma e a ogni aspetto di ciò che stiamo facendo. Si tratta di sondare i limiti e scoprire nuovi territori del processo creativo. È ciò che proviamo a fare con i vari progetti della nostra società internazionale di sviluppo e produzione televisiva Joyrider – attualmente stiamo ultimando la produzione della serie serbo-bosniaca Frust in collaborazione con Firefly Productions e sto lavorando a un mio progetto, la serie War of Saints, con un brillante co-sceneggiatore italiano, Luigi Campi. Inoltre sto girando vari festival con Last Chance, un corto che ho diretto insieme a mio marito.

Take

In qualità di Script Tutor di RACCONTI, negli ultimi anni ha supportato i partecipanti nello sviluppo di sceneggiature. Cosa rende lo Script Lab così prezioso per i progetti?

Eszter Angyalosy

Più parli del tuo progetto più capisci di cosa si tratta davvero e più il progetto migliora. Il parlarne e il capire il come e il perché la storia che si vuol raccontare funziona, rende più facile poi venderla. È essenziale, prima di iniziare le riprese, essere consapevoli del progetto nella sua interezza. Adoro il format RACCONTI perché offre un’esperienza su misura di tutti gli aspetti più importanti. Ciò che lo rende così speciale è la possibilità per i partecipanti del Lab di lavorare direttamente con gli esperti.

Take

Quando una sceneggiatura è buona? Trova difficile rimanere fedele alle sue stesse regole”?

Eszter Angyalosy

Se ci fosse una ricetta, i film probabilmente sarebbero tutti uguali. È emozionante invece poter sperimentare e trovare nuovi modi per fare un buon film. Lo storytelling è una forma di comunicazione: il regista vuole sempre trasmettere un messaggio al pubblico, ma non in modo diretto – è un processo molto delicato per cui quel messaggio viene incartato nel film e il pubblico proverà poi a scartare ciò che lui ha creato. A mio avviso l’opera ha successo solo se gli spettatori colgono cosa intendiamo dir loro. In quanto a me raramente riesco a seguire le mie stesse regole perché una volta che sei coinvolto nella storia perdi totalmente la tua obiettività. Per te tutto ha senso così com’è perché conosci a fondo il progetto ma ciò non significa necessariamente che lo capiscano allo stesso modo anche gli spettatori. Di solito la sfida più grande è riuscire a staccarsi dalla propria prospettiva per rendere migliore la sceneggiatura.

Foto Daniel Szoke
Pubblicato il 21.03.2023