A cosa sta lavorando in questo momento?
Sto preparando un ruolo per un lungometraggio tedesco e un emozionantissimo ruolo da protagonista in un episodio di un giallo per la tv – purtroppo non posso dire di più in merito a questi progetti. Oltre a questo, sono nel bel mezzo degli ultimi preparativi dei corsi di recitazione cinematografica che riprenderanno a Bolzano in autunno.
Di quale dei progetti realizzati finora va particolarmente orgogliosa?
Ce ne sono così tanti… se penso solo all’ultimo periodo, allora dico il lungometraggio Persona non Grata (2024), già in distribuzione nei cinema italiani, perché tratta di un argomento molto importante. Poi la serie Brennero, che uscirà in autunno – ho sempre voluto interpretare una poliziotta – e diversi progetti di cortometraggi che mi stanno molto a cuore come FRANKY (2022) di Catharina Lott oppure NURA (2023) di Lorenz Klapfer.
Ho anche trascorso un mese di riprese a Gran Canaria per il lungometraggio Die drei Fragezeichen. Avevo già ascoltato le musicassette da giovane, e di colpo mi sono trovata a farne parte personalmente. L’autore, che ha scritto il libro venticinque anni fa, mi ha raggiunto sul set e mi ha detto: “È proprio così che mi ero immaginato il personaggio”.
Le piacerebbe interpretare il ruolo di…
Qualcosa sul genere della Nikita di Luc Besson. O un Robin Hood al femminile.
Cosa o chi la ispira?
Mi ispirano le persone che riescono ad accettare questa folle vita con un senso di pace interiore.
Cosa significa creatività per lei?
Correre dei rischi, partire senza sapere dove si arriverà, sentirsi sicuri in questa insicurezza, sperimentare senza pregiudizi, trovare il giusto equilibrio tra il forzare le cose e il permettere che si sistemino da sole quasi per magia.
La sua location da sogno è…
Mi piace lavorare in location con una forte atmosfera, che si tratti di un’antica chiesa immersa nell’oscurità o della vetta di una montagna sferzata dal vento – aiuta tantissimo nella recitazione, perché ci si può semplicemente lasciar trasportare dall’ambiente.
La serie migliore è…
C’è una serie ideale per ciascuna fase della vita. In questo momento ne ho tirato fuori una un po’ datata, ma che funziona ancora: Il Trono di Spade.
Quando è stata l’ultima volta che ha pianto al cinema?
Il film che ho visto di recente e che mi ha fatto piangere è stato il film d’animazione Ratatouille: un topo diventa uno chef famoso, letteralmente delizioso – e molto emozionante.
Una scena che le fa trattenere ogni volta il fiato…
Il monologo al telefono di Cate Blanchett in Blue Jasmin.
Il film che rivedrebbe volentieri per la prima volta…
Little Miss Sunshine.
Cinema o streaming?
È vero, al cinema non c’è il divano, ma lo schermo enorme e l’atmosfera sono semplicemente incomparabili…
Protagonista o antagonista?
È assolutamente lo stesso, purché si tratti di un personaggio complesso.
Per l’attrice Katja Lechthaler tutto è cominciato a Monaco, dove ha studiato germanistica e pedagogia teatrale. Durante questo periodo ha cominciato ad apparire sulla scena off theater della città bavarese, dove è stata finalmente “scoperta” e ingaggiata per interpretare il ruolo della protagonista di Weibsteufel nell’ambito della Garmischer Kultursommer. In quell’occasione ha conosciuto la sua prima agente e ha dato il via alla sua carriera nel cinema. Sono quindi seguiti tre anni di studio di recitazione con Dominique de Fazio a Roma. Oggi gira per il cinema e la televisione in Germania, Austria e Italia.
Lechthaler lavora anche come coach di comunicazione utilizzando le conoscenze acquisite durante la sua formazione attoriale. Otto anni fa, insieme a Carlo Magaletti, ha fondato a Bolzano l’Accademia di recitazione bilingue che offre corsi di recitazione cinematografica per giovani e adulti.