Local Talents: 3 domande a… Wilfried Gufler

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“Se necessario, sono raggiungibile persino la domenica a mezzanotte – è la vita di un produttore”, afferma Wilfried Gufler. Originario della Val Passiria, è cofondatore e amministratore delegato della casa di produzione bolzanina Albolina Film Srl. A TAKE racconta come è entrato nel mondo del cinema, perché un buon team è la cosa più importante e in che modo un forte settore creativo possa rendere un territorio ancor più vivo e vitale.

Take

Com’è approdato al settore del cinema e come è diventato produttore?

Wilfried Gufler

Albolina è nata nel 2012 dopo l’istituzione del Fondo per le produzioni cinematografiche e televisive dell’Alto Adige, quando è apparso evidente che da questa iniziativa si sarebbe potuto sviluppare un settore ricco di possibilità. In un certo senso Albolina è un frutto diretto di quel fondo. Inizialmente ci siamo specializzati nell’assistere produzioni tedesche e austriache intenzionate a girare in Alto Adige o nel resto d’Italia – con particolare attenzione ai servizi alla produzione, alla gestione dei costi, al finanziamento e alla ricerca di contributi. Io stesso vengo dal settore dei numeri. Come amministratore delegato della casa editrice altoatesina Edition Raetia sono abituato a calcolare budget, sviluppare strategicamente contenuti e seguire i progetti anche per un lungo periodo di tempo. Tutto ciò mi ha facilitato molto l’accesso al mondo del cinema.
Dopo cinque anni e trenta progetti, ho la sensazione di aver capito come si realizzi un film – dalla prima idea alla fase delle riprese, fino alla postproduzione. Il mio primo film come produttore è stato Hinter die Spiagl (2018), una trasposizione cinematografica per la Volksbühne di Lana. Poco dopo è seguito Il Paese Sommerso (2018) di Georg Lembergh, un documentario su un capitolo storico dell’Alto Adige.

Come produttore sono più a mio agio con i documentari, per esempio quelli sulla montagna di ServusTV. In questi casi seguo l’intero processo.
I lungometraggi per il cinema, invece, li segue il mio team. Negli ultimi anni Albolina è cresciuta e ora siamo in sette. Il mio compito di amministratore delegato è creare le strutture in cui ognuno possa esprimere al meglio le proprie capacità. Questo include anche curare il nostro network – a livello internazionale e locale, con i coproduttori, ai festival o con i professionisti in loco. Perché il cinema è soprattutto un lavoro di squadra. In questo settore, chi cerca di fare tutto da solo ha la vita difficile.

Take

Lei è arrivato al cinema passo dopo passo. È il settore ideale per chi proviene da altri ambiti?

Wilfried Gufler

Naturalmente consiglio un praticantato in campo cinematografico e, idealmente, una formazione specialistica presso la scuola di cinema ZELIG. Ma il 70 per cento dei membri della troupe che lavorano sul set non ha una formazione specifica in ambito cinematografico; ha semplicemente scoperto di avere una passione per questo settore. Il resto sono capacità o abilità manuali che si acquisiscono sul campo. Ai giovani con idee per un film consiglio di raccontare storie che siano loro vicine, che conoscono in prima persona. Di sfruttate il loro network locale per cercare sostegno. L’ingresso in questo mondo è più facile se ci si occupa di temi per cui si ha una concreta competenza.

Take

Qual è la sua opinione sull’Alto Adige come location cinematografica?

Wilfried Gufler

Il cinema non porta con sé solo stimoli economici, ma anche un clima creativo, aperto al mondo e tollerante – e in Alto Adige questo si percepisce chiaramente. Molti giovani si interessano al settore del cinema, e alcuni di quelli che si sono trasferiti all’estero tornerebbero volentieri se ci fossero le condizioni per farlo. In questo senso IDM Film Commission svolge un lavoro preziosissimo e l’Alto Adige è riuscito a diventare una location di grande rilevanza.

La cosa più importante è che il settore cinetelevisivo non si consideri un’isola a sé stante, ma si metta in rete con ancor più impegno: design, musica, letteratura, arti performative, industria dei videogiochi. Il cinema è un crogiolo in cui si fondono contributi di tutti i settori creativi, perché riunisce in sé tantissime discipline diverse. Questa collaborazione interdisciplinare ha un enorme potenziale per l’Alto Adige – sia sul piano economico che culturale. Una scena creativa viva e vitale aumenta l’attrattività del territorio per le persone che vogliono vivere e lavorare qui, non solo per i professionisti del cinema.

I Local Talents 2025 sono filmmaker e professionisti del cinema altoatesini selezionati da IDM Film Commission, con oltre un decennio di esperienza nel settore cinematografico locale. In queste brevi interviste raccontano cosa amano del loro lavoro e del cinema.

Foto (c) Tiberio Sorvillo
Pubblicato il 13.02.2025

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